Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno rigettato un ricorso promosso da una impresa avverso una sentenza emessa dal Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche in unico grado, che aveva già visto “prevalere” un Comune rappresentato da Fidone Studio Legale e, in particolare, dall’Avv. Maria Francesca Fera.
In dettaglio, le Sezioni Unite hanno accolto l’eccezione preliminare di inammissibilità del ricorso per cassazione per tardività, condividendo le argomentazioni spiegate con controricorso dal Comune difeso da Fidone Studio Legale, ancora una volta con il patrocinio dell’Avvocato Fera.
La Suprema Corte ha difatti riconosciuto che “ai sensi degli artt. 201 e 202 del regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, recante il testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e sugli impianti elettrici, i termini per l’impugnazione delle sentenze del Tribunale superiore delle acque pubbliche in unico grado sono quelli indicati nell’art. 518 del codice di procedura civile, ridotti alla metà, e decorrono dalla notificazione del dispositivo della sentenza, fatta a norma dell’art. 183 dello stesso testo unico. Orbene, tenuto conto del fatto che il rinvio ai termini processuali previsti nel codice di procedura civile del 1865 è da considerare ricettizio, il termine impugnatorio che ne risulta è di quarantacinque giorni, atteso che quello indicato dal citato previgente art. 518 è di novanta giorni”.
Per tali ragioni, il ricorso per cassazione è stato dichiarato inammissibile.
Avv. Giovanni Francesco Fidone