Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, con sentenza n. 200 del 15 febbraio 2022, si è espresso in merito al ricorso per revocazione proposto da un privato avverso una sentenza emessa in grado di appello dallo stesso C.G.A., in materia di edilizia ed urbanistica e, più nello specifico, in materia di abusivismo.
In particolare, accogliendo la tesi difensiva del Comune rappresentato e difeso dall’Avv. Giovanni Francesco Fidone, il C.G.A. ha ritenuto che l’errore di fatto contenuto nella sentenza di cui il privato ricorrente ha richiesto la revocazione ex art. 395 c. 4 c.p.c., relativo alla data di presentazione dell’istanza di condono, non poteva rilevare rispetto all’esito del giudizio, senza naturalmente prescindere dal fatto che l’esercizio del potere concretamente esercitato non poteva assurgere a prova di una eventuale disparità di trattamento, trattandosi di attività di carattere vincolato.
Ricorda infatti il G.A., che l’errore di fatto, idoneo a costituire il vizio revocatorio previsto dall’art. 395, n. 4), c.p.c., secondo il dettato positivo, deve consistere in una errata percezione del fatto, in una svista di carattere materiale, tale da aver indotto il giudice a supporre l’esistenza di un fatto la cui verità era esclusa in modo incontrovertibile, oppure a considerare inesistente un fatto accertato in modo parimenti indiscutibile.
Ma, nella specie, risultando tale errore del tutto insignificante rispetto alla sanabilità delle opere oggetto di causa, il ricorso per revocazione è stato rigettato.
Avv. Giovanni Francesco Fidone